| L'elisir d'amore   
									Libretto: di Felice Romani 
									Musica: di Gaetano Donizetti 
									Prima esecuzione:Teatro 
									Canobbiana, Milano, 1832 
										Atto primo
											| 
											
											Personaggi: | 
											GIANNETTANEMORINO
 ADINA
 BELCORE
 DULCAMARA
 Cori, Donne, Uomini
 |   Scena prima    
									
									Scene 1,
									2, 3,
									4, 5,
									6, 7,
									8, 9,
									10
									
									
									    Atto primo Il 
									teatro rappresenta l'ingresso d'una 
									fattoria.  
									Campagna in fondo ove scorre un ruscello,
									sulla cui riva alcune lavandaie preparano il 
									bucato.
 In 
									mezzo un grande albero, sotto il quale riposano Giannetta, i 
									mietitori e le mietitrici.
 
									Adina siede in disparte leggendo. Nemorino l'osserva da lontano.
   
									GIANNETTA e CORO Bel conforto al mietitore,
 quando il sol pi? ferve e bolle,
 sotto un faggio, appi? di un colle
 riposarsi e respirar!
 Del meriggio il vivo ardore
 Tempran l'ombre e il rio corrente;
 ma d'amor la vampa ardente
 ombra o rio non pu? temprar.
 Fortunato il mietitore
 che da lui si pu? guardar!
 
									NEMORINO Quanto ? bella, quanto ? cara!
 (osservando Adina, che legge)
 Pi? la vedo, e pi? mi piace...
 ma in quel cor non son capace
 lieve affetto ad inspirar.
 Essa legge, studia, impara...
 non vi ha cosa ad essa ignota...
 Io son sempre un idiota,
 io non so che sospirar.
 Chi la mente mi rischiara?
 Chi m'insegna a farmi amar?
 
									ADINA (ridendo)
 Benedette queste carte!
 ? bizzarra l'avventura.
 
									GIANNETTA Di che ridi? Fanne a parte
 di tua lepida lettura.
 
									ADINA ? la storia di Tristano,
 ? una cronaca d'amor.
 CORO
									Leggi, leggi.
 
									NEMORINO (A lei pian piano
 vo' accostarmi, entrar fra lor.)
 
									ADINA (legge)
 "Della crudele Isotta
 il bel Tristano ardea,
 n? fil di speme avea
 di possederla un d?.
 Quando si trasse al piede
 di saggio incantatore,
 che in un vasel gli diede
 certo elisir d'amore,
 per cui la bella Isotta
 da lui pi? non fugg?."
 
									TUTTI Elisir di s? perfetta,
 di s? rara qualit?,
 ne sapessi la ricetta,
 conoscessi chi ti fa!
 
									ADINA "Appena ei bebbe un sorso
 del magico vasello
 che tosto il cor rubello
 d'Isotta intener?.
 Cambiata in un istante,
 quella belt? crudele
 fu di Tristano amante,
 visse a Tristan fedele;
 e quel primiero sorso
 per sempre ei bened?."
 
									TUTTI Elisir di s? perfetta,
 di s? rara qualit?,
 ne sapessi la ricetta,
 conoscessi chi ti fa!
   
									
									Scena seconda     Scene
									1, 2,
									3, 4,
									5, 6,
									7, 8,
									9, 10
									
									
									   Atto primo   
									Suono di tamburo: Tutti si alzano. 
									 
									Giunge Belcore guidando un drappello di 
									soldati, che rimangono schierati nel fondo.
 Si 
									appressa ad Adina, la saluta e le presenta 
									un mazzetto.      
									BELCORE Come Paride vezzoso
 porse il pomo alla pi? bella,
 mia diletta villanella,
 io ti porgo questi fior.
 Ma di lui pi? glorioso,
 pi? di lui felice io sono,
 poich? in premio del mio dono
 ne riporto il tuo bel cor.
 
									ADINA (alle Donne)
 (? modesto il signorino!)
 
									GIANNETTA e CORO (S? davvero.)
 
									NEMORINO (Oh! mio dispetto!)
 
									BELCORE Veggo chiaro in quel visino
 ch'io fo breccia nel tuo petto.
 Non ? cosa sorprendente;
 son galante, son sergente;
 non v'ha bella che resista
 alla vista d'un cimiero;
 cede a Marte iddio guerriero,
 fin la madre dell'amor.
 
									ADINA (? modesto!)
 
									GIANNETTA e CORO (S?, davvero!)
 
									NEMORINO (Essa ride... Oh, mio dolor!)
 
									BELCORE Or se m'ami, com'io t'amo,
 che pi? tardi a render l'armi?
 Idol mio, capitoliamo:
 in qual d? vuoi tu sposarmi?
 
									ADINA Signorino, io non ho fretta:
 un tantin pensar ci vo'.
 
									NEMORINO (Me infelice, s'ella accetta!
 Disperato io morir?.)
 
									BELCORE Pi? tempo invan non perdere:
 volano i giorni e l'ore:
 in guerra ed in amore
 ? fallo l'indugiar.
 Al vincitore arrenditi;
 da me non puoi scappar.
 
									ADINA Vedete di quest'uomini,
 vedete un po' la boria!
 Gi? cantano vittoria
 innanzi di pugnar.
 Non ?, non ? s? facile
 Adina a conquistar.
 
									NEMORINO (Un po' del suo coraggio
 amor mi desse almeno!
 Direi siccome io peno,
 piet? potrei trovar.
 Ma sono troppo timido,
 ma non poss'io parlar.)
 
									GIANNETTA e CORO (Davver saria da ridere
 se Adina ci cascasse,
 se Tutti vendicasse
 codesto militar!
 S? s?; ma ? volpe vecchia,
 e a lei non si pu? far.)
 
									BELCORE Intanto, o mia ragazza,
 occuper? la piazza. Alcuni istanti
 concedi a' miei guerrieri
 al coperto posar.
 
									ADINA Ben volentieri.
 Mi chiamo fortunata
 di potervi offerir una bottiglia.
 
									BELCORE Obbligato. (Io son gi? della famiglia.)
 
									ADINA Voi ripigliar potete
 gl'interrotti lavori. Il sol declina.
 
									TUTTI Andiam, andiamo.
     
									Partono Belcore, Giannetta e il Coro. 
									 
									
									  
									
									Scena terza     Scene
									1, 2,
									3, 4,
									5, 6,
									7, 8,
									9, 10
									
									
									      Atto primo   Nemorino e Adina.    
									NEMORINO Una parola, o Adina.
 
									ADINA L'usata seccatura!
 I soliti sospir! Faresti meglio
 a recarti in citt? presso tuo zio,
 che si dice malato e gravemente.
 
									NEMORINO Il suo mal non ? niente appresso al mio.
 Partirmi non poss'io...
 Mille volte il tentai...
 
									ADINA Ma s'egli more,
 e lascia erede un altro?...
 
									NEMORINO E che m'importa?...
 
									ADINA Morrai di fame, e senza appoggio alcuno.
 
									NEMORINO O di fame o d'amor... per me ? tutt'uno.
 
									ADINA Odimi. Tu sei buono,
 modesto sei, n? al par di quel sergente
 ti credi certo d'ispirarmi affetto;
 cos? ti parlo schietto,
 e ti dico che invano amor tu speri:
 che capricciosa io sono, e non v'ha brama
 che in me tosto non muoia appena ? desta.
 
									NEMORINO Oh, Adina!... e perch? mai?...
 
									ADINA Bella richiesta!
 Chiedi all'aura lusinghiera
 perch? vola senza posa
 or sul giglio, or sulla rosa,
 or sul prato, or sul ruscel:
 ti dir? che ? in lei natura
 l'esser mobile e infedel.
 
									NEMORINO Dunque io deggio?...
 
									ADINA All'amor mio
 rinunziar, fuggir da me.
 
									NEMORINO Cara Adina!... Non poss'io.
 
									ADINA Tu nol puoi? Perch??
 
									NEMORINO Perch?!
 Chiedi al rio perch? gemente
 dalla balza ov'ebbe vita
 corre al mar, che a s? l'invita,
 e nel mar sen va a morir:
 ti dir? che lo strascina
 un poter che non sa dir.
 
									ADINA Dunque vuoi?...
 
									NEMORINO Morir com'esso,
 ma morir seguendo te.
 
									ADINA Ama altrove: ? a te concesso.
 
									NEMORINO Ah! possibile non ?.
 
									ADINA Per guarir da tal pazzia,
 ch? ? pazzia l'amor costante,
 d?i seguir l'usanza mia,
 ogni d? cambiar d'amante.
 Come chiodo scaccia chiodo,
 cos? amor discaccia amor.
 In tal guisa io rido e godo, (anche: io me 
									la godo)
 in tal guisa ho sciolto il cor.
 
									NEMORINO Ah! te sola io vedo, io sento
 giorno e notte e in ogni oggetto:
 d'obbliarti in vano io tento,
 il tuo viso ho sculto in petto...
 col cambiarsi qual tu fai,
 pu? cambiarsi ogn'altro amor.
 Ma non pu?, non pu? giammai
 il primero uscir dal cor.
   
									(partono)    
									Piazza nel villaggio. Osteria della Pernice 
									da un lato.  
									
									  
									
									Scena quarta     Scene
									1, 2,
									3, 4,
									5, 6,
									7, 8,
									9, 10
									
									
									      Atto primo   
									Paesani, che vanno e vengono occupati in 
									vane faccende.  
									Odesi un suono di tromba: escono dalle case le Donne con curiosit?:
 vengono quindi gli uomini, ecc. ecc.
     
									DONNE Che vuol dire codesta sonata?
 
									UOMINI La gran nuova venite a vedere.
 
									DONNE Che ? stato?
 
									UOMINIIn carrozza dorata
 ? arrivato un signor forestiere.
 Se vedeste che nobil sembiante!
 Che vestito! Che treno brillante!
 
									TUTTI Certo, certo egli ? un gran personaggio...
 Un barone, un marchese in viaggio...
 Qualche grande che corre la posta...
 Forse un prence... fors'anche di pi?.
 Osservate... si avvanza... si accosta:
 gi? i berretti, i cappelli gi? gi?.
  Scena quinta      Scene
									1, 2,
									3, 4,
									5, 6,
									7, 8,
									9, 10
									
									
									     Atto primo   Il 
									dottore Dulcamarain piedi sopra un carro 
									dorato, avendo in mano carte e bottiglie.
 
									Dietro ad esso un servitore, che suona la 
									tromba.  
									Tutti i paesani lo circondano. 
									     
									DULCAMARA Udite, udite, o rustici
 attenti non fiatate.
 Io gi? suppongo e immagino
 che al par di me sappiate
 ch'io sono quel gran medico,
 dottore enciclopedico
 chiamato Dulcamara,
 la cui virt? preclara
 e i portenti infiniti
 son noti in tutto il mondo... e in altri 
									siti.
 Benefattor degli uomini,
 riparator dei mali,
 in pochi giorni io sgombero
 io spazzo gli spedali,
 e la salute a vendere
 per tutto il mondo io vo.
 Compratela, compratela,
 per poco io ve la do.
 ? questo l'odontalgico
 mirabile liquore,
 dei topi e delle cimici
 possente distruttore,
 i cui certificati
 autentici, bollati
 toccar vedere e leggere
 a ciaschedun far?.
 Per questo mio specifico,
 simpatico mirifico,
 un uom, settuagenario
 e valetudinario,
 nonno di dieci bamboli
 ancora divent?.
 Per questo Tocca e sana
 in breve settimana
 pi? d'un afflitto giovine
 di piangere cess?.
 O voi, matrone rigide,
 ringiovanir bramate?
 Le vostre rughe incomode
 con esso cancellate.
 Volete voi, donzelle,
 ben liscia aver la pelle?
 Voi, giovani galanti,
 per sempre avere amanti?
 Comprate il mio specifico,
 per poco io ve lo do.
 Ei move i paralitici,
 spedisce gli apopletici,
 gli asmatici, gli asfitici,
 gl'isterici, i diabetici,
 guarisce timpanitidi,
 e scrofole e rachitidi,
 e fino il mal di fegato,
 che in moda divent?.
 Comprate il mio specifico,
 per poco io ve lo do.
 L'ho portato per la posta
 da lontano mille miglia
 mi direte: quanto costa?
 quanto vale la bottiglia?
 Cento scudi?... Trenta?... Venti?
 No... nessuno si sgomenti.
 Per provarvi il mio contento
 di s? amico accoglimento,
 io vi voglio, o buona gente,
 uno scudo regalar.
 
 CORO
									Uno scudo! Veramente?
 Pi? brav'uom non si pu? dar.
 
									DULCAMARA Ecco qua: cos? stupendo,
 s? balsamico elisire
 tutta Europa sa ch'io vendo
 niente men di dieci lire:
 ma siccome ? pur palese
 ch'io son nato nel paese,
 per tre lire a voi lo cedo,
 sol tre lire a voi richiedo:
 cos? chiaro ? come il sole,
 che a ciascuno, che lo vuole,
 uno scudo bello e netto
 in saccoccia io faccio entrar.
 Ah! di patria il dolce affetto
 gran miracoli pu? far.
 CORO
									? verissimo: porgete.
 Oh! il brav'uom, dottor, che siete!
 Noi ci abbiam del vostro arrivo
 lungamente a ricordar.
 
									
									  
									
									Scena sesta        
									
									Scene 1,
									2, 3,
									4, 5,
									6, 7,
									8, 9,
									10 
									
									     Atto primo   Nemorino e detti.    
									NEMORINO (Ardir. Ha forse il cielo
 mandato espressamente per mio bene
 quest'uom miracoloso nel villaggio.
 Della scienza sua voglio far saggio.)
 Dottore... perdonate...
 ? ver che possediate
 segreti portentosi?...
 
									DULCAMARA Sorprendenti.
 La mia saccoccia ? di Pandora il vaso.
 
									NEMORINO Avreste voi... per caso...
 la bevanda amorosa
 della regina Isotta?
 
									DULCAMARA Ah!... Che?... Che cosa?
 
									NEMORINO Voglio dire... lo stupendo
 elisir che desta amore...
 
									DULCAMARA Ah! s? s?, capisco, intendo.
 Io ne son distillatore.
 
									NEMORINO E fia vero.
 
									DULCAMARA Se ne fa
 gran consumo in questa et?.
 
									NEMORINO Oh, fortuna!... e ne vendete?
 
									DULCAMARA Ogni giorno a tutto il mondo.
 
									NEMORINO E qual prezzo ne volete?
 
									DULCAMARA Poco... assai... cio?... secondo..
 
									NEMORINO Un zecchin... null'altro ho qua...
 
									DULCAMARA ? la somma che ci va.
 
									NEMORINO Ah! prendetelo, dottore.
 
									DULCAMARA Ecco il magico liquore.
 
									NEMORINO Obbligato, ah s?, obbligato!
 Son felice, son rinato.
 Elisir di tal bont?!
 Benedetto chi ti fa!
 
									DULCAMARA (Nel paese che ho girato
 pi? d'un gonzo ho ritrovato,
 ma un eguale in verit?
 non ve n'?, non se ne d?.)
 
									NEMORINO Ehi!... dottore... un momentino...
 In qual modo usar si puote?
 
									DULCAMARA Con riguardo, pian, pianino
 la bottiglia un po' si scote...
 Poi si stura... ma, si bada
 che il vapor non se ne vada.
 Quindi al labbro lo avvicini,
 e lo bevi a centellini,
 e l'effetto sorprendente
 non ne tardi a conseguir.
 
									NEMORINO Sul momento?
 
									DULCAMARA A dire il vero,
 necessario ? un giorno intero.
 (Tanto tempo ? sufficiente
 per cavarmela e fuggir.)
 
									NEMORINO E il sapore?...
 
									DULCAMARA Egli ? eccellente...
 (? bord?, non elisir.)
 
									NEMORINO Obbligato, ah s?, obbligato!
 Son felice, son rinato.
 Elisir di tal bont?!
 Benedetto chi ti fa!
 
									DULCAMARA (Nel paese che ho girato
 pi? d'un gonzo ho ritrovato,
 ma un eguale in verit?
 non ve n'?, non se ne d?.)
 Giovinotto! Ehi, ehi!
 
									NEMORINO Signore?
 
									DULCAMARA Sovra ci?... silenzio... sai?
 Oggid? spacciar l'amore
 ? un affar geloso assai:
 impacciar se ne potria
 un tantin l'autorit?.
 
									NEMORINO Ve ne do la fede mia:
 nanche un'anima il sapr?.
 
									DULCAMARA Va, mortale avventurato;
 un tesoro io t'ho donato:
 tutto il sesso femminino
 te doman sospirer?.
 (Ma doman di buon mattino
 ben lontan sar? di qua.)
 
									NEMORINO Ah! dottor, vi do parola
 ch'io berr? per una sola:
 n? per altra, e sia pur bella,
 n? una stilla avanzer?.
 (Veramente amica stella
 ha costui condotto qua.)
     
									Dulcamara entra nell'osteria. 
									 
									
									  
									
									Scena settima     
									
									Scene 1,
									2, 3,
									4, 5,
									6, 7,
									8, 9,
									10 
									
									    Atto primo   Nemorino.      
									NEMORINO Caro elisir! Sei mio!
 S? tutto mio... Com'esser d?e possente
 la tua virt? se, non bevuto ancora,
 di tanta gioia gi? mi colmi il petto!
 Ma perch? mai l'effetto
 non ne poss'io vedere
 prima che un giorno intier non sia 
									trascorso?
 Bevasi. Oh, buono! Oh, caro! Un altro sorso.
 Oh, qual di vena in vena
 dolce calor mi scorre!... Ah! forse 
									anch'essa...
 Forse la fiamma stessa
 incomincia a sentir... Certo la sente...
 Me l'annunzia la gioia e l'appetito
 Che in me si risvegli? tutto in un tratto.
 (siede sulla panca dell'osteria:
 si cava di saccoccia pane e frutta:
 mangia cantando a gola piena)
 La ra, la ra, la ra.
  Scena ottava     
									
									Scene 1,
									2, 3,
									4, 5,
									6, 7,
									8, 9,
									10 
									
									      Atto primo   
									Adina 
									e detto. 
									   
									ADINA (Chi ? quel matto?
 Traveggo, o ? Nemorino?
 Cos? allegro! E perch??)
 
									NEMORINO Diamine! ? dessa...
 (si alza per correre a lei,
 ma si arresta e siede di nuovo)
 (Ma no... non ci appressiam. De' miei 
									sospiri
 non si stanchi per or. Tant'?... domani
 adorar mi dovr? quel cor spietato.)
 
									ADINA (Non mi guarda neppur! Com'? cambiato!)
 
									NEMORINO La ra, la ra, la lera!
 La ra, la ra, la ra.
 
									ADINA (Non so se ? finta o vera
 la sua giocondit?.)
 
									NEMORINO (Finora amor non sente.)
 
									ADINA (Vuol far l'indifferente.)
 
									NEMORINO (Esulti pur la barbara
 per poco alle mie pene:
 domani avranno termine,
 domani mi amer?.)
 
									ADINA (Spezzar vorria lo stolido,
 gettar le sue catene,
 ma gravi pi? del solito
 pesar le sentir?.)
 
									NEMORINO La ra, la ra...
 
									ADINA (avvicinandosi a lui)
 Bravissimo!
 La lezion ti giova.
 
									NEMORINO ? ver: la metto in opera
 cos? per una prova.
 
									ADINA Dunque, il soffrir primiero?
 
									NEMORINO Dimenticarlo io spero.
 
									ADINA Dunque, l'antico foco?...
 
									NEMORINO Si estinguer? fra poco.
 Ancora un giorno solo,
 e il core guarir?.
 
									ADINA Davver? Me ne consolo...
 Ma pure... si vedr?.
 
									NEMORINO (Esulti pur la barbara
 per poco alle mie pene:
 domani avranno termine
 domani mi amer?.)
 
									ADINA (Spezzar vorria lo stolido
 gettar le sue catene,
 ma gravi pi? del solito
 pesar le sentir?.)
 
									
									  
									
									Scena nona     
									
									Scene 1,
									2, 3,
									4, 5,
									6, 7,
									8, 9,
									10
									
									          Atto primo   Belcore di dentro, indi 
									in iscena e detti.    BELCORE (cantando)
 Tran tran, tran tran, tran tran.
 In guerra ed in amore
 l'assedio annoia e stanca.
 ADINA (A tempo vien Belcore.)
 NEMORINO (? qua quel seccator.)
 BELCORE (uscendo)
 Coraggio non mi manca
 in guerra ed in amor.
 ADINA Ebben, gentil sergente
 la piazza vi ? piaciuta?
 BELCORE Difesa ? bravamente
 e invano ell'? battuta.
 ADINA E non vi dice il core
 che presto ceder??
 BELCORE Ah! lo volesse amore!
 ADINA Vedrete che vorr?.
 BELCORE Quando? Sar?a possibile!
 NEMORINO (A mio dispetto io tremo.)
 BELCORE Favella, o mio bell'angelo;
 quando ci sposeremo?
 ADINA Prestissimo.
 NEMORINO (Che sento!)
 BELCORE Ma quando?
 ADINA (guardando Nemorino)
 Fra sei d?.
 BELCORE Oh, gioia! Son contento.
 NEMORINO (ridendo)
 Ah ah! va ben cosi.
 BELCORE (Che cosa trova a ridere
 cotesto scimunito?
 Or or lo piglio a scopole
 se non va via di qua.)
 ADINA (E pu? si lieto ed ilare
 sentir che mi marito!
 Non posso pi? nascondere
 la rabbia che mi fa.)
 NEMORINO (Gradasso! Ei gi? s'imagina
 toccar il ciel col dito:
 ma tesa ? gi? la trappola,
 doman se ne avvedr?.)
   
									
									  
									
									Scena decima     
									
									Scene 1, 2,
									3, 4,
									5, 6,
									7, 8,
									9, 10
									
									          Atto primo   Suono di tamburo: esce 
									Giannetta colle contadine,  indi accorrono i soldati 
									di Belcore.    GIANNETTA Signor sergente, signor sergente,
 di voi richiede la vostra gente.
 BELCORE Son qua! Che ? stato? Perch? tal fretta?
 Soldato
 Son due minuti che una staffetta
 non so qual ordine per voi rec?.
 BELCORE (leggendo)
 Il capitano... Ah! Ah! va bene.
 Su, camerati: partir conviene.
 CORI Partire!.. E quando?
 BELCORE Doman mattina.
 CORI O ciel, s? presto!
 NEMORINO (Afflitta ? Adina.)
 BELCORE Espresso ? l'ordine, che dir non so.
 CORI Maledettissima combinazione!
 Cambiar s? spesso di guarnigione!
 Dover le/gli amanti abbandonar!
 BELCORE Espresso ? l'ordine, non so che far.
 (ad Adina)
 Carina, udisti? Domani addio!
 Almen ricordati dell'amor mio.
 NEMORINO (Si s?, domani ne udrai la nova.)
 ADINA Di mia costanza ti dar? prova:
 la mia promessa rammenter?.
 NEMORINO (Si s?, domani te lo dir?.)
 BELCORE Se a mantenerla tu sei disposta,
 ch? non anticipi? Che mai ti costa?
 Fin da quest'oggi non puoi sposarmi?
   NEMORINO (Fin da quest'oggi!)
 ADINA (osservando Nemorino)
 (Si turba, parmi.)
 Ebben; quest'oggi...
 NEMORINO Quest'oggi! di', Adina!
 Quest'oggi, dici?...
 ADINA E perch? no?...
 NEMORINO Aspetta almeno fin domattina.
 BELCORE E tu che c'entri? Vediamo un po'.
 NEMORINO Adina, credimi, te ne scongiuro...
 Non puoi sposarlo... te ne assicuro...
 Aspetta ancora... un giorno appena...
 un breve giorno... io so perch?.
 Domani, o cara, ne avresti pena;
 te ne dorresti al par di me.
 
 BELCORE Il ciel ringrazia, o babbuino,
 ch? matto, o preso tu sei dal vino.
 Ti avrei strozzato, ridotto in brani
 se in questo istante tu fossi in te.
 In fin ch'io tengo a fren le mani,
 va via, buffone, ti ascondi a me.
 ADINA Lo compatite, egli ? un ragazzo:
 un malaccorto, un mezzo pazzo:
 si ? fitto in capo ch'io debba amarlo,
 perch'ei delira d'amor per me.
 (Vo' vendicarmi, vo' tormentarlo,
 vo' che pentito mi cada al pi?.)
 GIANNETTA Vedete un poco quel semplicione!
 CORI Ha pur la strana presunzione:
 ei pensa farla ad un sergente,
 a un uom di mondo, cui par non ?.
 Oh! s?, per Bacco, ? veramente
 la bella Adina boccon per te!
 ADINA (con risoluzione)
 Andiam, Belcore,
 si avverta il notaro.
 NEMORINO (smanioso)
 Dottore! Dottore...
 Soccorso! riparo!
 GIANNETTA e CORI ? matto davvero.
 (Me l'hai da pagar.)
 A lieto convito,
 amici, v'invito.
 BELCORE Giannetta, ragazze,
 vi aspetto a ballar.
 GIANNETTA e CORI Un ballo! Un banchetto!
 Chi pu? ricusar?
 ADINA, BELCORE, GIANNETTA 
									e CORI Fra lieti concenti gioconda brigata,
 vogliamo contenti passar la giornata:
 presente alla festa amore verr?.
 (Ei perde la testa:
 da rider mi fa.)
 NEMORINO Mi sprezza il sergente, mi burla l'ingrata,
 zimbello alla gente mi fa la spietata.
 L'oppresso mio core pi? speme non ha.
 Dottore! Dottore!
 Soccorso! Piet?.
     Adina d? la mano a 
									Belcore e si avvia con esso.  Raddoppiano le smanie di 
									Nemorino; gli astanti lo dileggiano.
 
									
									 Atto secondo
									
									Scene 1,
									2, 3,
									4, 5,
									6, 7,
									8, 9   Interno della fattoria d'Adina.
									  Scena prima       Scene
									1, 2,
									3, 4,
									5, 6,
									7, 8,
									9          
									
									Atto secondo   Da un lato tavola 
									apparecchiata a cui sono seduti Adina,  Belcore, Dulcamara, e 
									Giannetta.  Gli abitanti del 
									villaggio in piedi bevendo e cantando.  Di contro i sonatori del 
									reggimento, montati sopra una specie d'orchestra, 
									sonando le trombe.
     CORO Cantiamo, facciam brindisi
 a sposi cos? amabili.
 Per lor sian lunghi e stabili
 i giorni del piacer.
 BELCORE Per me l'amore e il vino
 due numi ognor saranno.
 Compensan d'ogni affanno
 la donna ed il bicchier.
 ADINA (Ci fosse Nemorino!
 Me lo vorrei goder.)
 CORO Cantiamo, facciam brindisi
 a sposi cos? amabili
 per lor sian lunghi e stabili
 i giorni del piacer.
 DULCAMARA Poich? cantar vi alletta,
 uditemi, signori:
 ho qua una canzonetta,
 di fresco data fuori,
 vivace graziosa,
 che gusto vi pu? dar,
 purch? la bella sposa
 mi voglia secondar.
 TUTTI S? si, I'avremo cara;
 dev'esser cosa rara
 se il grande Dulcamara
 ? giunta a contentar.
 DULCAMARA (cava di saccoccia alcuni libretti,
 e ne d? uno ad Adina.)
 "La Nina gondoliera,
 e il senator Tredenti,
 barcaruola a due voci." Attenti.
 TUTTI Attenti.
 DULCAMARA Io son ricco, e tu sei bella,
 io ducati, e vezzi hai tu:
 perch? a me sarai rubella?
 Nina mia! Che vuoi di pi??
 ADINA Quale onore! un senatore
 me d'amore supplicar!
 Ma, modesta gondoliera,
 un par mio mi vuo' sposar.
 DULCAMARA Idol mio, non pi? rigor.
 Fa felice un senator.
 ADINA Eccellenza! Troppo onor;
 io non merto un senator.
 DULCAMARA Adorata barcaruola,
 prendi l'oro e lascia amor.
 Lieto ? questo, e lieve vola;
 pesa quello, e resta ognor.
 ADINA Quale onore! Un senatore
 me d'amore supplicar!
 Ma Zanetto ? giovinetto;
 ei mi piace, e il vo' sposar.
 DULCAMARA Idol mio, non pi? rigor;
 fa felice un senator.
 ADINA Eccellenza! Troppo onor;
 io non merto un senator.
 TUTTI Bravo, bravo, Dulcamara!
 La canzone ? cosa rara.
 Sceglier meglio non pu? certo
 il pi? esperto cantator.
 DULCAMARA Il dottore Dulcamara
 in ogni arte ? professor.
 (Si presenta un 
									notaro.)  BELCORE Silenzio!
 (si fermano)
 ? qua il notaro,
 che viene a compier l'atto
 di mia felicit?.
 TUTTI Sia il ben venuto!
 DULCAMARA T'abbraccio e ti saluto,
 o medico d'amor, spezial d'Imene!
 ADINA (Giunto ? il notaro, e Nemorin non viene!)
 BELCORE Andiam, mia bella Venere...
 Ma in quelle luci tenere
 qual veggo nuvoletto?
 ADINA  Non ? niente.
 (S'egli non ? presente
 compita non mi par la mia vendetta.)
 BELCORE Andiamo a segnar l'atto: il tempo affretta.
 TUTTI Cantiamo ancora un brindisi
 a sposi cos? amabili:
 per lor sian lunghi e stabili
 i giorni del piacer.
   Partono Tutti: 
									Dulcamararitorna indietro,  e si rimette a 
									tavola.  
									
									  
									
									Scena seconda
									        
									
									Scene 1, 2,
									3, 4,
									5, 6,
									7, 8,
									9
									
									
									     Atto secondo   
									
									Dulcamara, Nemorino.    
									DULCAMARA Le feste nuziali,
 son piacevoli assai; ma quel che in esse
 mi d? maggior diletto
 ? l'amabile vista del banchetto.
 
									NEMORINO (sopra pensiero)
 Ho veduto il notaro:
 s?, l'ho veduto... Non v'ha pi? speranza,
 Nemorino, per te; spezzato ho il core.
 
									DULCAMARA (cantando fra i denti)
 "Idol mio, non pi? rigor,
 fa felice un senator."
 
									NEMORINO Voi qui, dottore!
 
									DULCAMARA Si, mi han voluto a pranzo
 questi amabili sposi, e mi diverto
 con questi avanzi.
 
									NEMORINO Ed io son disperato.
 Fuori di me son io. Dottore, ho d'uopo
 d'essere amato... prima di domani.
 Adesso... su due pi?.
 
									DULCAMARA (s'alza)
 (Cospetto ? matto!)
 Recipe l'elisir, e il colpo ? fatto.
 
									NEMORINO E veramente amato
 sar? da lei?...
 
									DULCAMARA Da tutte: io tel prometto.
 Se anticipar l'effetto
 dell'elisir tu vuoi, bevine tosto
 un'altra dose. (Io parto fra mezz'ora.)
 
									NEMORINO Caro dottor, una bottiglia ancora.
 
									DULCAMARA Ben volentier. Mi piace
 giovare a' bisognosi. Hai tu danaro?
 
									NEMORINO Ah! non ne ho pi?.
 
									DULCAMARA Mio caro
 la cosa cambia aspetto. A me verrai
 subito che ne avrai. Vieni a trovarmi
 qui, presso alla Pernice:
 ci hai tempo un quarto d'ora.
     
									Partono.  
									
									  
									
									Scena terza    
									   
									Scene
									1, 2,
									3, 4,
									5, 6,
									7, 8,
									9           
									
									Atto secondo   Nemorino, indi Belcore.
									   NEMORINO (si getta sopra una panca)
 Oh, me infelice!
 BELCORE La donna ? un animale
 stravagante davvero. Adina m'ama,
 di sposarmi ? contenta, e differire
 pur vuol sino a stasera!
 NEMORINO (si straccia i capelli)
 (Ecco il rivale!
 Mi spezzerei la testa di mia mano.)
 BELCORE (Ebbene, che cos'ha questo baggiano?)
 Ehi, ehi, quel giovinotto!
 Cos'hai che ti disperi?
 NEMORINO Io mi dispero...
 perch? non ho denaro... e non so come,
 non so dove trovarne.
 BELCORE Eh! scimunito!
 Se danari non hai,
 fatti soldato... e venti scudi avrai.
 NEMORINO Venti scudi!
 BELCORE E ben sonanti.
 NEMORINO Quando? Adesso?
 BELCORE Sul momento.
 NEMORINO (Che far deggio?)
 BELCORE E coi contanti,
 gloria e onore al reggimento.
 NEMORINO Ah! non ? l'ambizione,
 che seduce questo cor.
 BELCORE Se ? l'amore, in guarnigione
 non ti pu? mancar l'amor.
 NEMORINO (Ai perigli della guerra
 io so ben che esposto sono:
 che doman la patria terra,
 zio, congiunti, ahim?! abbandono.
 Ma so pur che, fuor di questa,
 altra strada a me non resta
 per poter del cor d'Adina
 un sol giorno trionfar.
 Ah! chi un giorno ottiene Adina...
 fin la vita pu? lasciar.)
 BELCORE Del tamburo al suon vivace,
 tra le file e le bandiere,
 aggirarsi amor si piace
 con le vispe vivandiere:
 sempre lieto, sempre gaio
 ha di belle un centinaio.
 Di costanza non s'annoia,
 non si perde a sospirar.
 Credi a me: la vera gioia
 accompagna il militar.
 NEMORINO Venti scudi!
 BELCORE Su due piedi.
 NEMORINO Ebben vada. Li prepara.
 BELCORE Ma la carta che tu vedi
 pria di tutto d?i segnar.
 Qua una croce.
 Nemorino segna 
									rapidamente e prende la borsa.  NEMORINO (Dulcamara
 volo tosto a ricercar.)
 BELCORE Qua la mano, giovinotto,
 dell'acquisto mi consolo:
 in complesso, sopra e sotto
 tu mi sembri un buon figliuolo,
 sarai presto caporale,
 se me prendi ad esemplar.
 (Ho ingaggiato il mio rivale:
 anche questa ? da contar.)
 NEMORINO Ah! non sai chi m'ha ridotto
 a tal passo, a tal partito:
 tu non sai qual cor sta sotto
 a quest'umile vestito;
 quel che a me tal somma vale
 non potresti immaginar.
 (Ah! non v'ha tesoro eguale,
 se riesce a farmi amar.)
   (partono)    Piazza nel villaggio come 
									nell'Atto primo.  
									
									  
									
									Scena quarta    
									 
									
									  Scene
									1, 2,
									3, 4,
									5, 6,
									7, 8,
									9       
									
									Atto secondo   Giannetta e paesane.
									   CORO Sar? possibile?
 GIANNETTA Possibilissimo.
 CORO Non ? probabile.
 GIANNETTA Probabilissimo.
 CORO Ma come mai? Ma d'onde il sai?
 Chi te lo disse? Chi ?? Dov'??
 GIANNETTA Non fate strepito: parlate piano:
 non ancor spargere si pu? l'arcano:
 ? noto solo al merciaiuolo,
 che in confidenza l'ha detto a me.
 CORO Il merciaiuolo! L'ha detto a te!
 Sar? verissimo... Oh! Bella aff?!
 GIANNETTA Sappiate dunque che l'altro d?
 di Nemorino lo zio mor?,
 che al giovinotto lasciato egli ha
 cospicua immensa eredit?...
 Ma zitte... piano... per carit?.
 Non deve dirsi.
 CORO Non si dir?.
 TUTTEOr Nemorino ? milionario...
 ? l'Epulone del circondario...
 un uom di vaglia, un buon partito...
 Felice quella cui fia marito!
 Ma zitte... piano... per carit?
 non deve dirsi, non si dir?.
 (veggono Nemorino che si avvicina,
 e si ritirano in disparte curiosamente 
									osservandolo)
 
									
									  
									
									Scena quinta    
									
									
									  Scene
									1, 2,
									3, 4,
									5, 6,
									7, 8,
									9         
									
									Atto secondo   Nemorino e dette.    NEMORINO Dell'elisir mirabile
 bevuto ho in abbondanza,
 e mi promette il medico
 cortese ogni belt?.
 In me maggior del solito
 rinata ? la speranza,
 l'effetto di quel farmaco
 gi? gi? sentir si fa.
 CORO (E ognor negletto ed umile:
 la cosa ancor non sa.)
 NEMORINO Andiam.
 (per uscire)  GIANNETTA e CORO (arrestandosi)
 Serva umilissima.
 (inchinandolo)
 
 NEMORINO Giannetta!
 CORO (l'una dopo l'altra)
 A voi m'inchino.
 NEMORINO (fra s? meravigliato)
 (Cos'han coteste giovani?)
 GIANNETTA e CORO Caro quel Nemorino!
 Davvero ch'egli ? amabile:
 ha l'aria da signor.
 NEMORINO (Capisco: ? questa l'opera
 del magico liquor.)
  Scena sesta    
									  
									Scene
									1, 2,
									3, 4,
									5, 6,
									7, 8,
									9          
									
									Atto secondo   Adina 
									e Dulcamaraentrano da varie parti, si fermano in disparte meravigliati a veder 
									Nemorino
 corteggiato dalle contadine.
   NEMORINO Ah! ah! ah! ah! ah! ah!
 ADINA e DULCAMARA Che vedo?
 NEMORINO ? bellissima!
 Dottor, diceste il vero.
 Gi? per virt? simpatica
 toccato ho a tutte il cor.
 ADINA Che sento?
 DULCAMARA E il deggio credere!
 (alle contadine)
 Vi piace?
 GIANNETTA e CORO Oh s?, davvero.
 E un giovane che merta
 da noi riguardo e onor!
 ADINA Credea trovarlo a piangere,
 e in giuoco, in festa il trovo;
 ah, non saria possibil
 se a me pensasse ancor.
 GIANNETTA e CORO Oh, il vago, il caro giovine!
 Da lui pi? non mi movo.
 Vo' fare l'impossibile
 per inspirargli amor.
 NEMORINO Non ho parole a esprimere
 il giubilo ch'io provo;
 se tutte, tutte m'amano
 dev'essa amarmi ancor,
 ah! che giubilo!
 DULCAMARA Io cado dalle nuvole,
 il caso ? strano e nuovo;
 sarei d'un filtro magico
 davvero possessor?
 GIANNETTA (a Nemorino)
 Qui presso all'ombra aperto ? il ballo.
 Voi pur verrete?
 NEMORINO Oh! senza fallo.
 CORO E ballerete?
 GIANNETTA Con me.
 NEMORINO S?.
 CORO Con me.
 NEMORINO S?.
 GIANNETTA Io son la prima.
 CORO Son io, son io.
 GIANNETTA Io l'ho impegnato.
 CORO Anch'io. Anch'io.
 GIANNETTA (strappandolo di mano dalle altre)
 Venite.
 NEMORINO Piano.
 CORO (strappandolo)
 Scegliete .
 NEMORINO (a Giannetta)
 Adesso.
 Tu per la prima,
 poi te, poi te.
 DULCAMARA Misericordia!
 Con tutto il sesso!
 Liquor eguale del mio non v'?.
 ADINA (avanzandosi)
 Ehi, Ne
 orino.
 NEMORINO (fra s?)
 Oh ciel! anch'
 ssa.
 DULCAMARA Ma tutte, tutte!
 ADINA A me t'appressa.
 Belcor m'ha detto
 che, lusingato
 da pochi scudi,
 ti fai soldato.
 GIANNETTA e CORO Soldato! oh! diamine!
 ADINA Tu fai gran fallo:
 su tale oggetto,
 parlar ti vo'
 NEMORINO Parlate pure, parlate pure.
 GIANNETTA e CORO Al ballo, al ballo!
 NEMORINO ? vero, ? vero.
 (ad Adina)
 Or or verr?.
 
 DULCAMARA Io cado dalle nuvole!
 Liquore egual non v'?.
 ADINA (trattenendo Nemorino)
 M'ascolta, m'ascolta.
 NEMORINO Verr?, verr?.
 GIANNETTA e CORO Al ballo, al ballo,
 andiam, andiam.
 ADINA M'ascolta .
 NEMORINO (fra s?)
 Io gi? m'immagino
 che cosa brami.
 Gi? senti il farmaco,
 di cor gi? m'ami;
 le smanie, i palpiti
 di core amante,
 un solo istante
 tu d?i provar.
 ADINA (fra s?)
 Oh, co
 e rapido
 fu il cambiamento;
 dispetto insolito
 in cor ne sento.
 O amor, ti vendichi
 di mia freddezza;
 chi mi disprezza
 m'? forza amar.
 DULCAMARA S?, tutte l'amano:
 oh, meraviglia!
 Cara, carissima
 la mia bottiglia!
 Gi? mille piovono
 zecchin di peso:
 comincio un Creso
 a diventar.
 GIANNETTA e CORO Di Tutti gli uomini
 del suo villaggio
 costei s'imagina
 d'aver omaggio.
 Ma questo giovane
 sar?, lo giuro,
 un osso duro
 da rosicar.
 (Nemorino parte con 
									Giannetta e le contadine)  ADINA Come sen va contento!
 DULCAMARA La lode ? mia.
 ADINA Vostra, o dottor?
 DULCAMARA S?, tutta.
 La gioia ? al mio comando:
 io distillo il piacer, l'amor lambicco
 come l'acqua di rose, e ci? che adesso
 vi fa maravigliar nel giovinotto.
 Tutto portento egli ? del mio decotto.
 ADINA Pazzie!
 DULCAMARA Pazzie, voi dite?
 Incredula! Pazzie? Sapete voi
 dell'alchimia il poter, il gran valore
 dell'elisir d'amore
 della regina Isotta?
 ADINA Isotta!
 DULCAMARA Isotta.
 Io n'ho d'ogni misura e d'ogni cotta.
 ADINA (Che ascolto?) E a Nemorino
 voi deste l'elisir?
 DULCAMARA Ei me lo chiese
 per ottener l'affetto
 di non so qual crudele...
 ADINA Ei dunque amava?
 DULCAMARA Languiva, sospirava
 senz'ombra di speranza. E, per avere
 una goccia di farmaco incantato,
 vend? la libert?, si fe' soldato.
 ADINA (Quanto amore! Ed io, spietata,
 tormentai s? nobil cor!)
 DULCAMARA (Essa pure ? innamorata:
 ha bisogno del liquor.)
 ADINA Dunque... adesso... ? Nemorino
 in amor s? fortunato!
 DULCAMARA Tutto il sesso femminino
 ? pel giovine impazzato.
 ADINA E qual donna ? a lui gradita?
 Qual fra tante ? preferita?
 DULCAMARA Egli ? il gallo della Checca
 tutte segue; tutte becca.
 ADINA (Ed io sola, sconsigliata
 possedea quel nobil cor!)
 DULCAMARA (Essa pure ? innamorata:
 ha bisogno del liquor.)
 Bella Adina, qua un momento...
 pi? dappresso... su la testa.
 Tu sei cotta... io l'argomento
 a quell'aria afflitta e mesta.
 Se tu vuoi?...
 ADINA S'io vo'? Che cosa?
 DULCAMARA Su la testa, o schizzinosa!
 Se tu vuoi, ci ho la ricetta
 che il tuo mal guarir potr?.
 ADINA Ah! dottor, sar? perfetta,
 ma per me virt? non ha.
 DULCAMARA Vuoi vederti mille amanti
 spasimar, languire al piede?
 ADINA Non saprei che far di tanti:
 il mio core un sol ne chiede.
 DULCAMARA Render vuoi gelose, pazze
 Donne, vedove, ragazze?
 ADINA Non mi alletta, non mi piace
 di turbar altrui la pace.
 DULCAMARA Conquistar vorresti un ricco?
 ADINA Di ricchezze io non mi picco.
 DULCAMARA Un contino? Un marchesino?
 ADINA Io non vo' che Nemorino.
 DULCAMARA Prendi, su, la mia ricetta,
 che l'effetto ti far?.
 ADINA Ah! dottor, sar? perfetta,
 ma per me virt? non ha.
 DULCAMARA Sconsigliata! E avresti ardire
 di negare il suo valore?
 ADINA Io rispetto l'elisire,
 ma per me ve n'ha un maggiore:
 Nemorin, lasciata ogni altra,
 tutto mio, sol mio sar?.
 DULCAMARA (Ahi! dottore, ? troppo scaltra:
 pi? di te costei ne sa.)
 ADINA Una tenera occhiatina,
 un sorriso, una carezza,
 vincer pu? chi pi? si ostina,
 ammollir chi pi? ci sprezza.
 Ne ho veduti tanti e tanti,
 presi cotti, spasimanti,
 che nemmanco Nemorino
 non potr? da me fuggir.
 La ricetta ? il mio visino,
 in quest'occhi ? l'elisir.
 DULCAMARA S? lo vedo, o bricconcella,
 ne sai pi? dell'arte mia:
 questa bocca cos? bella
 ? d'amor la spezieria:
 hai lambicco ed hai fornello
 caldo pi? d'un Mongibello
 per filtrar l'amor che vuoi,
 per bruciare e incenerir.
 Ah! vorrei cambiar coi tuoi
 i miei vasi d'elisir.
 
 (partono)  
									
									Scena settima     
									
									  Scene
									1, 2,
									3, 4,
									5, 6,
									7, 8,
									9        
									
									Atto secondo   Nemorino.  NEMORINO Una furtiva lagrima
 negli occhi suoi spunt?...
 quelle festose giovani
 invidiar sembr?...
 Che pi? cercando io vo?
 M'ama, lo vedo.
 Un solo istante i palpiti
 del suo bel cor sentir!..
 Co' suoi sospir confondere
 per poco i miei sospir!...
 Cielo, si pu? morir;
 di pi? non chiedo.
 Eccola... Oh! qual le accresce
 belt? l'amor nascente!
 A far l'indifferente
 si seguiti cos? finch? non viene
 ella a spiegarsi.
 
									
									  Scena 
									ottava   Scene
									1, 2,
									3, 4,
									5, 6,
									7, 8,
									9       
									
									Atto secondo   Adina e Nemorino.    ADINA Nemorino!... Ebbene!
 NEMORINO Non so pi? dove io sia: giovani e vecchie,
 belle e brutte mi voglion per marito.
 ADINA E tu?
 NEMORINO A verun partito
 Appigliarmi non posso: attendo ancora...
 La mia felicit?... (Che ? pur vicina.)
 ADINA Odimi.
 NEMORINO (allegro)
 (Ah! ah! ci siamo.) Io v'odo, Adina.
 ADINA Dimmi: perch? partire,
 perch? farti soldato hai risoluto?
 NEMORINO Perch??... Perch? ho voluto
 tentar se con tal mezzo il mio destino
 io potea migliorar.
 ADINA La tua persona...
 la tua vita ci ? cara... Io ricomprai
 il fatale contratto da Belcore.
 NEMORINO Voi stessa! (? naturale: opra ? d'amore.)
 ADINA Prendi; per me sei libero:
 resta nel suol natio,
 non v'ha destin s? rio
 che non si cangi un d?.
 (gli porge il contratto)
 Qui, dove Tutti t'amano,
 saggio, amoroso, onesto,
 sempre scontento e mesto
 no, non sarai cos?.
 NEMORINO (Or or si spiega.)
 ADINA Addio.
 NEMORINO Che! Mi lasciate?
 ADINA Io... s?.
 NEMORINO Null'altro a dirmi avete?
 ADINA Null'altro.
 NEMORINO Ebben, tenete.
 (le rende il contratto)
 Poich? non sono amato,
 voglio morir soldato:
 non v'ha per me pi? pace
 se m'ingann? il dottor.
 ADINA Ah! fu con te verace
 se presti fede al cor.
 Sappilo alfine, ah! sappilo:
 tu mi sei caro, e t'amo:
 quanto ti f?i gi? misero,
 farti felice io bramo:
 il mio rigor dimentica,
 ti giuro eterno amor.
 NEMORINO Oh, gioia inesprimibile!
 Non m'ingann? il dottor.
   (Nemorino si getta ai 
									piedi di Adina) Scena nona 
									     
									Scene
									1, 2,
									3, 4,
									5, 6,
									7, 8,
									9          
									
									Atto secondo   Belcore con soldati e 
									detti: indi Dulcamara con tutto il 
									villaggio.    BELCORE Alto!... Fronte!... Che vedo? Al mio rivale
 l'armi presento!
 ADINA Ella ? cos?, Belcore;
 e convien darsi pace ad ogni patto.
 Egli ? mio sposo: quel che ? fatto...
 BELCORE ? fatto.
 Tientelo pur, briccona.
 Peggio per te. Pieno di Donne ? il mondo:
 e mille e mille ne otterr? Belcore.
 DULCAMARA Ve le dar? questo elisir d'amore.
 NEMORINO Caro dottor, felice
 io son per voi.
 TUTTI Per lui!!
 DULCAMARA Per me. Sappiate
 che Nemorino ? divenuto a un tratto
 il pi? ricco castaldo del villaggio...
 Poich? morto ? lo zio...
 ADINA e NEMORINO Morto lo zio!
 GIANNETTA e DONNE Io lo sapeva.
 DULCAMARA Lo sapeva anch'io.
 Ma quel che non sapete,
 n? potreste saper, egli ? che questo
 sovrumano elisir pu? in un momento,
 non solo rimediare al mal d'amore,
 ma arricchir gli spiantati.
 CORO Oh! il gran liquore!
 DULCAMARA Ei corregge ogni difetto
 ogni vizio di natura.
 Ei fornisce di belletto
 la pi? brutta creatura:
 camminar ei fa le rozze,
 schiaccia gobbe, appiana bozze,
 ogni incomodo tumore
 copre s? che pi? non ?...
 CORO  Qua, dottore... a me, 
									dottore... un vasetto... due... tre.
 (In questo mentre ? 
									giunta in iscena la carrozza di Dulcamara.
 Egli vi sale: Tutti lo circondano.)
 DULCAMARA Prediletti dalle stelle,
 io vi lascio un gran tesoro.
 Tutto ? in lui; salute e belle,
 allegria, fortuna ed oro,
 Rinverdite, rifiorite,
 impinguate ed arricchite:
 dell'amico Dulcamara
 ei vi faccia ricordar.
 CORO Viva il grande Dulcamara,
 dei dottori la Fenice!
 NEMORINO Io gli debbo la mia cara.
 Per lui solo io son felice!
 Del suo farmaco l'effetto
 non potr? giammai scordar.
 ADINA Per lui solo io son felice!
 del suo farmaco l'effetto
 non potr? giammai scordar.
 BELCORE Ciarlatano maledetto,
 che tu possa ribaltar!
 (Il servo di 
									Dulcamarasuona la tromba. La carrozza si muove.
 Tutti scuotono il loro cappello e lo 
									salutano.)
 ADINA Un momento di piacer
 brilla appena a questo cor
 che s'invola dal pensier
 la memoria del dolor.
 Fortunati affanni miei,
 maledirvi il cor non sa:
 senza voi, no non godrei
 cos? gran felicit?.
 CORO r.Or beata appien tu sei
 nella tua tranquillit?.
 Viva il grande Dulcamara
 la Fenice dei dottori:
 con salute, con tesori
 possa presto a noi torna
   
									F I N E   |