ISTITUZIONE TEATRO LIRICO SPERIMENTALE DI SPOLETO "A. BELLI"

 IL SEGRETO DI SUSANNA di Ermanno Wolf-Ferrari                                   <<

 

Argomento

 

Il conte Gil, fresco sposo, sospetta di aver visto sua moglie, la contessa Susanna, in una passante: come sua moglie, “figura snella”, la donna indossava “mantiglia grigia e cappellino rosa”. Il conte invece trova Susanna a casa, al pianoforte: che non uscirebbe mai, dice, senza la sua autorizzazione: invece era proprio lei, presto rientrata, dando insieme a mantiglia e cappellino un pacchetto incartato a Sante, il cameriere muto. Gil sente odore di tabacco: Susanna, come egli sa, non fuma; e non fuma neanche Sante. Sarà “fantasia dell’odorato”, si dice, e, mentre Susanna suona, freme e s’arrovella: è mai possibile che lo tradisca con un seduttore fumatore a un mese dal matrimonio? O fuma Sante? Gli sposini parlano: lei si dispiace dei sospetti e arrossisce; lui si pente di aver sospettato. Poi, prendendo il cioccolato, si inteneriscono ai ricordi dell’innamoramento; ma quando Gil sta per abbracciare Susanna con trasporto sente “l’odor fatal / sin nella veste”: l’odore di tabacco. Lei si riturba e dice che, ebbene, ha un segreto, ma non gli dirà quale. Lui si irrita molto, dice che protesterà presso sua suocera, integra donna, e intanto butta tutto all’aria. Lei corre a chiudersi in camera e, quando Gil sta per uscire alla volta del circolo degli amici, gli dà l’ombrello. Fanno pace, idillici, e lui la bacia sulla fronte dopo qualche imbarazzo; poi esce. Appena uscito Gil, Susanna chiude ben bene le finestre, apre il pacchettino consegnato a Sante e tira fuori una sigaretta: il suo segreto! Mentre fuma con Sante, Gil rientra e, annusando odor di fumo, poi insospettito del ritardo che Susanna mette ad aprire non sapendo dove nascondere la sigaretta, si mette a cercare il fumatore e presunto seduttore della casta Susanna, con la scusa di cercare l’ombrello dimenticato. Gil esce, Susanna riaccende la sigaretta. Di nuovo Gil ritorna ed è convinto di aver messo alle strette la presunta fedifraga: ma si brucia prendendole la mano che tiene una sigaretta, e così finalmente si svela l’equivoco e l’inconsistenza della gelosia di lui. Si perdonano a vicenda e si promettono tanto amore fumando insieme. Il finale (“Tutto è fumo a questo mondo”) ricorda la morale del Falstaff (“Tutto nel mondo è burla”) e arriva giusto prima che le due sigarette si spengano, per poi riaccendersi e far ascoltare una voluttuosa e sonora boccata da aspirazione di fumo: un segno prosodico vuoto nell’orchestra sospesa, come lo schiocco del bacio tra Fenton e Nannetta nell’opera di Verdi.

 

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